Mamma papà ho paura di dormire da solo

Qualche strategia per affrontare la paura di dormire da soli

Questo mese vorrei dedicare i post della mia pagina a temi relativi allo sviluppo infantile, affrontando argomenti e problematiche molto diffuse in età evolutiva. Una di queste è legata alla PAURA DI DORMIRE DA SOLI. Sono frequenti infatti i bambini che dimostrano un netto rifiuto a dormire nella propria cameretta lontani dal conforto dei propri genitori. Non riuscire a gestire questa paura d’altro canto è molto frustrante per mamma e papà.
Rassicuratevi: la paura di dormire nella PROPRIA CAMERA senza il contatto diretto con i propri genitori non costituisce necessariamente una patologia. Solo in caso queste paure dovessero persistere la maggior parte delle notti per PIU’ DI UN MESE allora si potrebbe sospettare un disagio più profondo. Il consiglio è quello di rivolgersi al proprio pediatra. Queste sono però casistiche particolari! Molti bambini sembrano addirittura non essere sfiorati dalla problematica. Ma, in caso si dovesse manifestare, quali sono le strategie per affrontare questo tipo di paure? Vediamone insieme alcune:

  1. PASTI SERALI LEGGERI. Sembra scontato, ma ricordiamoci che quello che il nostro stomaco adulto, ormai ben collaudato, digerisce senza troppa fatica, potrebbe appesantire la digestione del bambino. Oltre a evitare di mangiare in orari eccessivamente prossimi all’ora del sonno, sarebbe preferibile mangiare cibi leggeri evitando carboidrati, bevande gassate, carni rosse e fritti.
  2. EVITARE IL SOVRA-ECCITAMENTO. L’orario serale a volte è l’unico in cui il genitore può godersi un po’ di tempo con proprio figlio, ma ricordiamoci che fare giochi movimentati non significa solo aumentare la stanchezza fisica del bambino, ma attivarlo mentalmente, cosa che non favorisce la lenta progressione di uno stato di rilassamento. Inoltre pochi sanno che paradossalmente una eccessiva stanchezza non facilita il sonno: per addormentarsi serve la giusta energia!
  3. PARLA CON LUI. Spesso la difficoltà ad addormentarsi da soli accompagnata da paura può essere il canale attraverso il quale il bambino esprime le proprie ansie e preoccupazioni. Cerchiamo di facilitare la loro espressione. Domande come “Tutto bene a scuola?” possono indurre il bambino a dare risposte affrettate tendenti a rassicurare il genitore così da evitare di riportare vissuti difficili da esprimere! Cercate di farvi raccontare la sua giornata a scuola, senza chiedere se tutto è andato bene o male. Qualche ansia, paura o frustrazione potrebbe palesarsi e darvi l’occasione per parlarne e rassicurare vostro figlio.
  4. ESERCIZI DI RILASSAMENTO. Alcuni esercizi, come il Body Scan, potrebbero essere utili al bambino se proposti sotto forma di gioco. Non è detto che il bambino si presti a queste pratiche, ma vale la pena tentare!
  5. STORIE PER DORMIRE. Alcuni potrebbero trarre giovamento dal racconto di storie: attenzione però, non tutte le storie sono adatte! Racconti che prevedono morte, streghe o maghi cattivi o mostri, potrebbero inquietare il bambino e causargli incubi, o difficoltà ad addormentarsi. Al di là del contenuto delle storie spesso però è il rituale in sé a rassicurare il bambino: passare del tempo nella propria stanza vivendo un momento di coccole con papà o mamma aumenta le sensazioni positive legate all’ambiente e a quel particolare momento di inizio del sonno.

Molte altre potrebbero essere le strategie da adottare, i bambini presentano caratteristiche molto diverse gli uni dalle altre quindi non applicate semplicemente le varie strategie riportate ma cercate di modellarle sulle esigenze dei vostri figli.

D.ssa Giulia Alberini 

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