Meditazione e Mindfulness: un ristoro dallo stress quotidiano

La pratica della Mindfulness favorisce il miglioramento della salute fisica e mentale.

La vita odierna appare scandita da una moltitudine di impegni che si susseguono a ritmi frenetici. Vediamo ad esempio una giornata tipo in famiglia: la sveglia che suona, i bambini da preparare, il traffico per arrivare sul posto di lavoro, il rapporto con il capo e i colleghi che non sempre sembrano d’accordo con noi e al ritorno la spesa da fare in fretta perché i bambini devono essere accompagnati alle varie lezioni di sport o di musica, arrivati a casa la cena è da preparare e si continua così sino all’ora di dormire. Uno studente dal canto suo potrebbe affrontare la vita in un modo diverso, ma sempre in maniera frenetica:  dover alzarsi presto per andare a lezione, prendere quindi autobus o treni, seguire le lezioni che si susseguono una dopo l’altra, ritornare a casa e pensare ai compiti per il giorno dopo,  le verifiche, gli esami, le interrogazioni, le borse di studio da prendere e l’eventuale lavoro, il rapporto con la famiglia, amici e ragazzo/a da conciliare con tutto questo.

E’ facile che in tutto questo tram tram ci si perda e ci si senta all’improvviso trascinati in un turbinio di cose da fare che potremmo sentire  come  azioni ormai meccaniche e prive di significato. A fine giornata, ormai sfiniti,  si tirano le somme di quanto si è fatto, trovandosi spesso e volentieri a combattere con un senso di inconcludenza ed inefficacia che molte persone vivono come schiacciante e demoralizzante. Per allontanare queste sgradevoli sensazioni un meccanismo, molto frequente è spesso quello di riorganizzare la giornata successiva in modo tale da sfruttare ogni singolo istante utile, “infilando” anche negli attimi più brevi ulteriori cose da fare: oltre alla spesa perché non passare in lavanderia che è per strada? Perché non rispondere alle mail di lavoro mentre prendo il caffè dopo pranzo? L’effetto di tale meccanismo è inizialmente inebriante e sembra funzionare per qualche giorno salvo poi ritornare, come assuefatti, a percepire quel senso di inconcludenza ed insoddisfazione.

Se l’antidoto al senso di inconcludenza e relativo stress prodotto dal nostro continuo “fare” non può essere il “fare di più” allora quale possibile soluzione??

Un valido aiuto può arrivarci grazie alle discipline orientali dalle tecniche di meditazione di cui la Mindfulness è un fulgido esempio.

Alcune evidenze scientifiche

Gli studi che hanno rivelato positivi effetti sul benessere della persona che pratica regolarmente tecniche meditative sono molteplici. Possiamo riassumere i risultati derivanti dallo studio di Carosella A. e Bottaccioli F. del 2003:

-la regolazione della produzione di cortisolo, fondamentale ormone dello stress;

-aumento notturno della melatonina, fondamentale ormone con funzioni chiave nella sincronizzazione dei ritmi biologici dell’organismo;

-riduzione della noradrenalina, neurotrasmettitore prodotto sia dalle surrenali sia dal cervello sotto stress;

-aumento della serotonina, neurotrasmettitore di grande rilievo per l’umore (antidepressivo), ma anche per la regolazione della fame e della sazietà e non solo;

-l’aumento del DHEA (deidroepiandrosterone) ormone prodotto sia dalle surrenali sia dal cervello, con ruoli molteplici sia sull’umore che sul sistema immunitario;

-l’aumento del testosterone, ormone maschile per eccellenza, ma che può svolgere un ruolo importante anche nelle donne perché, soprattutto in menopausa, costituisce una riserva per la produzione di ormoni femminili (estrogeni) tramite un meccanismo di conversione enzimatica dell’ormone maschile a quelli femminile che si chiama aromatizzazione.

Al di là di una visione romantica ampiamente sdoganata in occidente rispetto alle pratiche meditative, tali studi sottolineano dunque come le suddette pratiche possano invece apportare concreti e misurabili benefici a chi li mette in pratica regolarmente.

Mindfulness: cos’è e da dove nasce

Con il termine Mindfulness possiamo intendere molte cose: una pratica che consiste nel prestare attenzione in maniera consapevole al momento presente o ancora, un modo di essere e di relazionarsi con le nostre esperienze interiori ed esteriori oppure nien’altro che una riscoperta della nostra innata capacità di essere in contatto con ciò che ci circonda senza il filtro di concetti, simpatie o antipatie.

In generale la Mindfulness è intesa come un’insieme di pratiche meditative che affonda le sue radici nel buddismo. Siddhartha Gautama Budda, trascorse gran parte della vita a diffondere i suoi insegnamenti nell’India settentrionale tra il VI e il IV secolo a.C. Poco prima di morire, fece appello all’umanità perché raggiungesse la consapevolezza in quanto solo grazie a quest’ultima  avremo potuto raggiungere l’illuminazione, non tanto dai concetti quanto dall’esperienza diretta.  In particolare il Budda ci ha lasciato i suoi insegnamenti nel Nobile Ottuplice Sentiero ossia un percorso per raggiungere la consapevolezza di sé (fulcro dei suoi insegnamenti). Il Sentiero viene considerato Ottuplice in quanto richiede lo sviluppo di 8 qualità:  Retta concentrazione, Retta parola, Retta intenzione, Retto sforzo, Retta consapevolezza, Retta azione, Retta sussistenza, Retta visione.  Dalle 4 nobili verità alla base dell’insegnamento del Budda (1. Tutta l’esistenza sarebbe sofferenza, 2. Causa di sofferenza sarebbe l’attaccamento alle cose materiali, 3. La fine della sofferenza coincide con il cessare del desiderio, 4. L’Ottuplice Sentiero porta alla fine della sofferenza) sono stati tradotti i 4 pilastri della Mindfullness:

  1. La vita moderna ha le sue sfide ( legate alla voglia di ottenere sempre maggiori risultati) che possono minare il nostro benessere;
  2. La perdita di benessere deriva dal vano desiderio che le cose siano diverse da come in realtà sono (desiderando spesso cose o persone irraggiungibili);
  3. La mindfulness insegna a trovare il benessere in noi stessi rendendoci così meno influenzabili dalle circostanze esterne;
  4. Vivendo nel qui ed ora possiamo affrontare le nostre sfide con più consapevolezza.

Verso la fine del XX secolo, la mindfulness basata sul buddismo si è evoluta in nuovi approcci basati sulla meditazione. Difatti la storia moderna della mindfulness risale agli anni 70 e al lavoro di Jon Kabat –Zinn scienziato molecolare e praticante di meditazione. Egli sviluppò un programma di riduzione dello stress per pazienti affetti da disturbi fisici e psicologici cronici come ad esempio problemi cardiaci e attacchi di panico. All’epoca il suo corso di 8 settimane (tenuto presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts) si basava sulla meditazione e sulla consapevolezza del corpo combinata a semplici posizioni Yoga.

Mindfulness e benessere psicologico

Sono diversi gli studi che hanno dimostrato l’efficacia della psicoterapia unita alla mindfulness. In particolare una tale unione aiuterebbe a sviluppare o costruire uno stile di vita più soddisfacente attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza, che renderebbe più facile riconoscere e assaporare i piccoli piaceri della vita. Grazie a questo connubio i pazienti sono portati a concentrarsi sul qui ed ora riuscendo ad essere meno sopraffatti da preoccupazioni e pensieri disturbanti rispetto al futuro o alla realtà contingente.

In particolare questo connubio  ha un ruolo importante nel trattamento di diversi problemi quali: depressione, disturbi alimentari, disturbi d’ansia, problemi di coppia, disturbi ossessivi compulsivi.

Effetti benefici della mindfulness si riscontrano, non solo in persone che presentano riconosciute e diagnosticate patologie psicologiche e relazionali, ma anche in persone che desiderano semplicemente migliorare la qualità della loro vita diminuendo i propri livelli di stress e aumentando la conoscenza di sé stessi nelle varie situazioni della quotidianità.

Mindfulness e benessere sul posto di lavoro

Diversi datori di lavoro hanno scoperto che introdurre la Mindufulness all’interno della loro azienda ha giovato ai dipendenti e a loro stessi. Difatti, il mix di promozione della felicità e dell’efficienza personali ha portato un duplice guadagno alle aziende in quanto ha migliorato le abilità delle persone rendendole più concentrate, capaci di destreggiarsi tra le diverse priorità, di risolvere problemi e di lavorare in team in maniera più funzionale.  Inoltre non dimentichiamo che, un lavoratore più felice non solo si dimostra leale verso l’azienda o il servizio pubblico per cui lavora, ma risulta essere maggiormente produttivo ed efficace.

Tra gli illustri businessman che hanno fatto della pratica mindfulness un’opportunità ricordiamo Steve Jobs che ha riferito come praticare meditazione abbia costituito un valido nutrimento per il suo lavoro. Lo stesso Jobs scriveva: “quando la mente rallenta vedrai un’espansione del momento presente” raggiungendo così delle intuizioni più sottili rispetto al proprio lavoro.

Praticare la meditazione mindfulness: esercizio di introduzione alla pratica.

Solo con la pratica costante si possono ottenere validi benefici perché la costanza ci permette di scalfire e modificare le nostre resistenti abitudini e strutture mentali.  Il seguente esercizio è stato ideato per le persone desiderose di sperimentarsi in tale pratica. Un piccolo appunto: se mentre stai svolgendo l’esercizio si affacciano pensieri o emozioni, non cercare di reprimerli, ma prendine consapevolezza senza soffermare la tua attenzione su di essi ritornando al momento presente.

  1. Siediti comodo ponendo innanzi a te un piccolo oggetto a tua scelta (sia esso un bicchiere, una tazza o ciò che preferisci).
  2. Osserva l’oggetto per qualche minuto cogliendone anche i più piccoli particolari senza però toccarlo o spostarlo. Pensa a come appare senza giudicarne aspetto e/o utilità.
  3. Concentrati su ciò che stai provando ora. Resta immobile, chiudi gli occhi e prendi consapevolezza delle sensazioni fisiche che stai provando (il contatto con la sedia, la morbidezza dei tuoi vestiti etc.)
  4. Prova a mantenere la tua attenzione per qualche minuto su ciò che ti circonda (la tv dei vicini, il suono del tuo respiro o il rumore di un’auto che sta passando in strada).
  5. Rifletti su ciò che hai appena sperimentato: ti accorgerai che rimanendo concentrato su un oggetto, sulle tue sensazioni e/o sui suoni ti sei concesso una pausa dalle tue preoccupazioni.

Questo semplice esercizio nel tempo può diventare una preziosa occasione di riposo mentale.

Per saperne di più, contattaci!
Tecniche di rilassamento (il Gruppo Facebook)